Sasae Tsuri Komi Ashi: l’arte dell’equilibrio sospeso nel judo

Sasae Tsuri Komi Ashi: l’arte dell’equilibrio sospeso nel judo

Nel raffinato mosaico delle tecniche del judo, poche incarnano con altrettanta eleganza e sottigliezza il principio del “massimo risultato con il minimo sforzo” quanto la Sasae-Tsuri-Komi-Ashi. Spesso trascurata nei dojo occidentali a favore di tecniche più spettacolari, questa proiezione rappresenta invece una sintesi perfetta di equilibrio, tempismo e sensibilità.

 

Etimologia e significato

Il nome Sasae-Tsuri-Komi-Ashi (支釣込足) è un piccolo trattato di filosofia giapponese racchiuso in quattro ideogrammi:

  • Sasae (支える): sostenere, mantenere.
  • Tsuri (釣り): tirare, sollevare (come una lenza che cattura e solleva il pesce).
  • Komi (込む): attirare verso di sé, implicando un’azione progressiva e coinvolgente.
  • Ashi (): piede, gamba.

Insieme, il nome si traduce poeticamente come “proiezione del piede che sostiene e solleva attirando”. È importante sottolineare che, nella fonetica giapponese, parole come “harai” (spazzata) diventano spesso “barai” in composizione: ciò non avviene in questo caso, ma l’osservazione aiuta a comprendere le logiche fonetiche della lingua giapponese.

 

Classificazione tecnica

Sasae-Tsuri-Komi-Ashi è una tecnica di gamba, appartenente alla famiglia degli Ashi-Waza (足技), e si colloca nel primo gruppo del Gokyo no Waza, la classificazione canonica ideata dal Kodokan nel 1882. È una tecnica di sbarramento, eseguita bloccando un piede dell’avversario per proiettarlo mediante un’azione combinata di squilibrio e trazione.

 

Le fasi dell’esecuzione: Kuzushi, Tsukuri, Kake

Kuzushi (squilibrio)

Tori (colui che esegue la tecnica) parte da una posizione di guardia naturale (shizen hontai). Il primo passo è cruciale: il piede destro avanza all’altezza del piede sinistro di Uke (l’avversario), mentre il braccio sinistro esercita una trazione circolare verso la propria anca sinistra, inducendo un disequilibrio laterale e leggermente anteriore. Contemporaneamente, il braccio destro (tsurite) solleva e guida il movimento verso l’alto, in diagonale.

Tsukuri (preparazione)

Il piede sinistro di Tori viene posizionato con precisione a bloccare il piede destro di Uke — generalmente poco sopra la caviglia. Questo “sostegno” non è una spinta, ma un dolce sbarramento statico che impedisce il passo successivo di Uke.

Kake (esecuzione)

A questo punto, la rotazione del busto e della testa di Tori verso sinistra — armonica e decisa — completa la proiezione. Uke, incapace di avanzare il piede bloccato, è proiettato all’indietro e di lato, cadendo su una traiettoria controllata.

 

Fondamentali per l’efficacia

Per eseguire correttamente Sasae-Tsuri-Komi-Ashi, sono necessari:

  • Tempismo impeccabile: la tecnica coglie il momento in cui Uke sta per trasferire il peso sul piede che Tori intende bloccare.
  • Sensibilità: l’attimo propizio è fugace, percepibile solo con una connessione profonda con il corpo dell’altro.
  • Equilibrio e rilassamento: Tori deve essere fluido, non rigido, pronto a cambiare direzione all’occorrenza.
  • Minimo movimento: questa tecnica richiede un’economia di gesti quasi ascetica, premiando la precisione piuttosto che la forza.

 

Applicazioni tattiche

Sasae-Tsuri-Komi-Ashi è efficace in diverse situazioni:

  • In attacco diretto, sfruttando l’avanzamento di Uke.
  • In contrattacco, quando Uke cerca un O Soto Gari o altre tecniche a gamba larga.
  • In difesa, per interrompere la pressione avversaria con un colpo rapido e deciso.

In Ai Yotsu (guardia uguale), è utile quando Uke avanza con il piede corrispondente al lato di Tori. In Kenka Yotsu (guardia opposta), può sorprendere Uke che cerca di cambiare la distanza con passi incrociati.

 

Renraku-waza e Kaeshi-waza

Una combinazione efficace (Renraku-waza) è:
Migi Sasae-Tsuri-Komi-Ashi → Hidari De-Ashi-Barai (出足払): se Uke difende spostando in avanti il piede sinistro, Tori può seguirlo con una spazzata dinamica.

Un possibile contrattacco (Kaeshi-waza) è:
Hidari Uchi-Gari (内刈): se Tori forza troppo la proiezione e sbilancia male, Uke può appoggiarsi e contrattaccare falciando la gamba interna.

 

Una tecnica “filosofica”

Sasae-Tsuri-Komi-Ashi è, a tutti gli effetti, una tecnica “filosofica”: non impone, ma accompagna. Non invade, ma guida. È l’emblema del principio del Seiryoku Zen’yō (精力善用) – “massimo risultato con il minimo sforzo” – e del Jita Kyōei (自他共栄) – “mutua prosperità”. Esige intuizione, ascolto del ritmo altrui, capacità di armonizzarsi con il movimento per trasformarlo, con dolcezza, in caduta.

Chi la pratica con maestria non dimostra solo abilità tecnica, ma una comprensione profonda della natura relazionale del judo: un’arte in cui il corpo dialoga, non domina.

Sasae-Tsuri-Komi-Ashi non è solo una tecnica, ma una lezione in movimento. Una proiezione che insegna come, anche nel conflitto, la vera forza risieda nell’ascolto, nell’anticipazione, nell’arte di sostenere per meglio guidare. In questo risiede la sua bellezza e la sua eterna attualità.